1° Quaresima 2015 – Cattedrale di San Lorenzo – Perugia – In Gesù Cristo il nuovo umanesimo

Un uomo senza senso?

“Nella Evangelii Gaudium papa Francesco ricorda ‘la responsabilità grave’ di ‘tutte le comunità ad avere – come aveva affermato Paolo VI (Ecclesiam suam 19) – una sempre vigile capacità di studiare i segni dei tempi’ (n. 51). I segni, possiamo dire, dell’avvento di Cristo e quindi anche dell’Anticristo e, di conseguenza, i segni del possibile umanesimo e del possibile anti-umanesimo… In questa fase di grandi cambiamenti culturali assistiamo perciò non semplicemente al confrontarsi, e a volte al confondersi, di molte prospettive sull’umano, bensì anche al frantumarsi o allo smarrirsi dello sguardo. Il crollo di ideologie totalizzanti lascia il posto a nuove visioni e all’affermarsi di nuovi saperi che pretendono di descrivere e spiegare i comportamenti umani tramite automatismi o processi calcolabili. Nel modo di vivere, prima ancora che sul piano teorico, si diffonde la convinzione che non si possa neppure dire cosa significhi essere uomo o donna.. L’individualismo esasperato che ha dominato, nella civiltà occidentale, il tempo dell’espansione economica fino a portare alla crisi attuale, antropologica ed etica prima che economica, non solo ha drammaticamente allentato i legami che rinsaldano la collettività e la rendono un popolo con le sue istituzioni, ma anche indebolito i nessi che disegnano lo stesso volto umano.. Come sarà possibile rigenerare questi legami costitutivi per dare voce al desiderio di riconoscimento, unità e comunione della famiglia umana?” (CEI, Una traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale. Firenze 9-13\11\2015)

Si rinnovi la faccia della terra

“Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell’universo e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose , scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l’ala della tua gloria. Dissipa le sue rughe. Fascia le ferite che l’egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga con l’olio della tenerezza le arsure della sua crosta.. Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino fiorirà l’albero della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace” (D. Tonino Bello, Dio scommette su di noi, Ed. Paoline).

Per vivere meglio.. E salvare il pianeta: Digiuno alimentare

“Per un approccio ai cibi consapevole e grato, valgono le ‘Cinque contemplazioni’ suggerite da Thich Nhat Hanh, monaco vietnamita, maestro di meditazione: 1. Questo cibo è un dono della terra, del cielo e di tanti esseri viventi, ed è frutto di molto duro lavoro fatto con amore. 2. Che noi possiamo mangiarlo in piena consapevolezza e gratitudine, così da essere degni di riceverlo. 3. Che noi possiamo riconoscere e trasformare le formazioni mentali non salutari, in particolare l’avidità, e imparare a mangiare con moderazione. 4. Che noi possiamo mantenere viva in noi la compassione, mangiando in modo da ridurre la sofferenza degli esseri viventi, proteggere il Pianeta e invertire il processo di riscaldamento globale. 5. Accogliamo questo cibo per coltivare la fratellanza, rafforzare la comunità e nutrire la nostra aspirazione a essere al servizio degli esseri viventi” (da A. Gentili, 8 Digiuni – Per vivere meglio.. e salvare il pianeta, Ed. Ancora).

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