“La Chiesa ci mette in cammino verso l’incontro con Gesù Cristo, l’unico cammino che abbia consistenza, l’unico che in qualche modo mi porti ad incontrarmi con il mio Signore, colui che dà senso alla vita. Tu sei nato per un incontro, per una pienezza del cuore che è l’incontro con Gesù Cristo.. Questo è il tempo favorevole.. Tempo di cammino in cui andiamo incontro a Gesù Cristo, che finirà nella notte di pasqua quando canteremo quell’Alleluia pieno di gioia.. lì è il nostro trionfo.. Il consiglio.. che Gesù dà nel Vangelo.. : Prega di più, fa penitenza (privati di qualcosa che ti piace o che è superflua), aiuta gli altri.. Non vivere per te stesso.. il peccato in fondo si concentra sull’egoismo.. Ci insegna il mondo.. ad essere io-me-con me-stesso-per-me, a vivere accentrando l’attenzione su me stesso, sul mio egoismo. Gesù, al contrario, dice: ‘Apri il tuo cuore a Dio. Apri il tuo cuore ai fratelli.. privati di qualcosa per fare l’elemosina. Spendi il tuo tempo visitando un tuo un tuo fratello ammalato, facendo compagnia a qualcuno che ne ha bisogno nella sua solitudine. Non vivere per te stesso’“ (da Jorge Mario Bergoglio, vescovo di Buenos Aires, papa Francesco: Dio non si stanca di perdonare, ed. Emi).

Mercoledì di quaresima in cattedrale – 28\02\2018 – Sala dottorato ore 18,45 – Pagine di Vangelo per vivere la fede, oggi: Condizione di minoranza. La fecondità delle fede

  • Mc 4, 35-41; Lc 18, 1-8; 1Pt 1, 3-5.17.22; 1Pt 2, 11
  • Non esistono tempi migliori o peggiori di altri, poiché “in ogni tempo della storia è presente la debolezza umana, la malsana ricerca di sé, l’egoismo comodo e, in definitiva, la concupiscenza che ci minaccia tutti”. Non possiamo dunque dire che il nostro temp è più difficile di altri, ma solo diverso. Occorre imparare dai santi che, spogliati dell’uomo vecchio,  “hanno affrontato le difficoltà proprie della loro epoca”, in modo di “imitarli nei nostri giorni” (Cfr Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n 263).

Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20): “Scassinami il cuore, Signore, non limitarti a bussare perché la porta della mia anima è chiusa ed io ho buttato le chiavi. Scassinami il cuore, Signore, entra dalle finestre, forza le serrature, disattiva i mille antifurti che ho installato con ossessiva precisione. Scassinami il cuore, Signore, perché in questo castello di asfissiante ricchezza ho tutto e quel tutto e di quel tutto non so che farmene. Assedia, assali, irrompi, anche se mi sentirai imprecare con gentilezza e schermirmi con rabbia. Non darmi ascolto, anche se ti supplicherò di andartene. cassinami il cuore, Signore, perché voglio essere derubato da te. Portami via tutto e resta Tu solo. Sarò così ricco che potrò fare a meno perfino di me. Scassinami il cuore, Signore, solo così sarò la tua e la mia dimora”  (P. Righero, Hai un momento, Dio? – Preghiere nate e cresciute sul Web; Effatà editrice).

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