Domenica delle palme 2014 – Cattedrale di San Lorenzo – Perugia – LA GIOIA DEL VANGELO

 “Confessare un Padre che ama infinitamente ciascun essere umano implica scoprire che ‘con ciò stesso gli conferisce una dignità infinita’. Confessare che il Figlio di Dio ha assunto la nostra carne umana significa che ogni persona umana è stata elevata al cuore stesso di Dio. Confessare che Gesù ha dato il suo sangue per noi ci impedisce di conservare il minimo dubbio circa l’amore senza limiti che nobilita ogni essere umano.
Confessare che lo Spirito Santo agisce in tutti implica riconoscere che Egli cerca di penetrare in ogni situazione umana e in tutti i vincoli sociali.. Lo stesso mistero della Trinità ci ricorda che siamo stati creati a immagine della comunione divina, per cui non possiamo realizzarci né salvarci da soli.. L’accettazione del primo annuncio, che invita a lasciarsi amare da Dio e ad amarlo con l’amore che Egli stesso ci comunica, provoca nella vita della persona e nelle sue azioni una prima e fondamentale reazione: desiderare, cercare e avere a cuore il bene degli altri… Si tratta di un messaggio al quale frequentemente ci abituiamo, lo ripetiamo quasi meccanicamente, senza però assicurarci che abbia una reale incidenza nella nostra vita e nelle nostre comunità. Com’è pericolosa e dannosa questa assuefazione che ci porta a perdere la meraviglia, il fascino, l’entusiasmo di vivere il Vangelo della fraternità e della giustizia! La Parola di Dio insegna che nel fratello si trova il permanente prolungamento dell’Incarnazione per ognuno di noi: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Quanto facciamo per gli altri ha una dimensione trascendente.., risponde alla misericordia divina verso di noi: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36)… Come la Chiesa è missionaria per natura, così sgorga inevitabilmente da tale natura la carità effettiva per il prossimo, la compassione che comprende, assiste e promuove (Papa Francesco, “Evangelii Gaudium”, 178. 179).      

Preghiere minime

“Rendici degni, Signore, di servire i nostri simili che in ogni parte del mondo vivono e muoiono nella povertà e nella fame. Dona loro oggi, attraverso le nostre mani, il pane quotidiano; e per mezzo del nostro amore e la nostra comprensione, dona loro la pace e la gioia” (Paolo VI).

“Signore, aiutaci ad armonizzare intelligenza e amore, a guardare con tenerezza e ad ascoltare con il cuore, perché si vive solo il tempo dell’amore” (Valentino Salvoldi).

“Amo così tanto gli altri perché amo in ognuno un pezzetto di Te, Signore. Ti cerco in tutti gli uomini e spesso trovo in loro qualcosa di Te. E cerco di disseppellirti dal loro cuore, mio Dio” (Htty Hillesum).

Venerdì Santo: Contemplazione della Croce

“Essenza del Cristianesimo è la contemplazione del volto del Dio crocifisso” (C. M. Martini).

  “No, credere a Pasqua non è giusta fede: troppo bello se sei a Pasqua! Fede vera è al venerdì santo quando Tu non c’eri Lassù! Quando non un’eco risponde al tuo alto grido” (D. M. Turoldo)

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