3° Avvento 2013    – Cattedrale di San Lorenzo – Perugia

Il deserto nella città: “Padre, sia  fatta la tua volontà” (Mt 6, 10)

L’importanza del reale: “Tutto contribuisce in bene a chi crede in Dio

Si fa “difficoltà a cogliere gli aspetti degli avvenimenti, delle cose, del reale come facenti parte di un tutt’uno dell’azione di Dio su di me o sulla storia degli uomini. L’avvenimento, di qualunque natura sia, è più muto di un tramonto di sole o di una notte stellata, specie se è caotico o doloroso. Ė su questo tema che misuriamo la pochezza della nostra fede. Il deserto della città non è facile viverlo proprio perché consideriamo la città fuori dell’orbita di Dio, una specie di agglome-rato caotico che sfugge alla sua potenza e dove la sua volontà è inesorabilmente giocata dalla malvagità degli uomini o dall’irrazionalità degli elementi della natura, per non parlare degli avveni-menti dove si insinua il dolore, il male, la morte. Il reale diventa negativo, non ha volto, non ha si-gnificato, non ci parla. E Gesù? Vide il reale come volontà del Padre in atto, le cose che passano come un discorso che deve essere letto, gli avvenimenti come segni dei tempi che annunciavano il Regno e ne preparavano la venuta. Davanti alle cose vere invitò l’uomo a fermarsi e a chiederne il perché. Davanti al dolore a cercare di capire il motivo della sua presenza. Ed è allora che l’affamato parlerà dell’egoismo del ricco e della sua ingordigia. I paesi poveri denunceranno con la loro presenza l’intollerabile prepotenza dei paesi ricchi e le prigioni piene di torturati diverranno la condanna visibile di chi è abbarbicato al potere. Il morente mi avvertirà che la terra non è la mia patria e le conseguenze dei miei errori, la giustizia e la necessità di espiazione. Nulla può sfuggire alla molteplicità di questo reale in cui sono immerso e che mi aiuta a nascere a una vita nuova.

Abbiamo sempre difficoltà a immaginare il nostro rapporto con Dio. Lui stesso ci consiglia di non far disegni. Meglio accettare il reale come il mezzo con cui Dio ci genera, ci tocca, ci fa crescere. Dio è presente nelle cose, negli avvenimenti, nella storia ed è attraverso i segni che si manifesta.

 

Lodi                Salmo 30 (29); Cantico di Mosè: Esodo 15, 1-21

Vespro            Salmo 40 (39); Cantico di Giona, 2

Lettura           Gv 18-19

Impegno:     Ciò che conta è vederci chiaro e non è sempre facile leggere negli avvenimenti e nei segni, un serpente può essere scambiato per un pesce, ma anche viceversa; un pane per un sasso, e viceversa – cfr Lc 11, 11-12 – Sta attento: “può darsi che una cosa ti sembri una pietra:: non è una pietra, è un pane. Può darsi che una malattia ti sia apparsa come un serpente, ma era un pesce che ti ha nutrito e corretto. Una disgrazia è piombata su di te come uno scorpione, ma è stato un uovo che ti ha fatto del bene e ti ha nutrito”.

Testi tratti da: C. Carretto, Il deserto nella città, Buc, Edizioni San Paolo

 

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