3° Quaresima 2014  – Cattedrale di San Lorenzo – Perugia – LA GIOIA DEL VANGELO

“La gioia del Vangelo è quella che niente e nessuno ci potrà mai togliere (cfr Gv 16,22). I mali del nostro mondo – e quelli della Chiesa – non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Consideriamoli come sfide per crescere… La nostra fede è sfidata a intravedere il vino in cui l’acqua può essere trasformata, e a scoprire il grano che cresce in mezzo della zizzania.
Una delle tentazioni più serie che soffocano il fervore e l’audacia è il senso di sconfitta, che ci trasforma in pessimisti scontenti e disincantati dalla faccia scura. Nessuno può intraprendere una battaglia se in anticipo non confida pienamente nel trionfo… Anche se con la dolorosa consapevolezza delle proprie fragilità, bisogna andare avanti senza darsi per vinti, e ricordare quello che disse il Signore a san Paolo: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza» (2 Cor 12,9). Il trionfo cristiano è sempre una croce, ma una croce che al tempo stesso è vessillo di vittoria, che si porta con una tenerezza combattiva contro gli assalti del male.. . E’ evidente che in alcuni luoghi si è prodotta una “desertificazione” spirituale, frutto del progetto di società che vogliono costruirsi senza Dio o che distruggono le loro radici cristiane. E nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indichino la via verso la Terra promessa e così tengono viva la speranza». In ogni caso, in quelle circostanze siamo chiamati ad essere persone-anfore per dare da bere agli altri. A volte l’anfora si trasforma in una pesante croce, ma è proprio sulla Croce dove, trafitto, il Signore si è consegnato a noi come fonte di acqua viva. Non lasciamoci rubare la speranza!” (Papa Francesco, “Evangelii Gaudium”, 84. 85. 86).

 

Preghiere minime

Signore, sii davanti a noi e guidaci; sii dietro a noi e spingici; sii tra noi e portaci; sii sopra di noi e benedici; sii attorno a noi e proteggici; sii in noi e completaci (Nathan Söderblom).

Dacci di amarti, o Dio, non solo ogni giorno di più, ma in ogni attimo presente, con tutto il cuore, l’anima e le forze in quella che è la tua volontà (Chiara Lubich).

Senza gioia sono da tempo le nostre feste, Signore: non abbiamo più grazia a celebrare gli amori, solo stordimento e frastuono; mai tanti divertimenti e mai tanto disperati, e soli: Dio della gioia, ritorna! (David Maria Turoldo)

Modi diversi di far penitenza

 Per certi intellettuali troppo teorici sarebbe opportuno ri­nunciare a un libro e investire un pò di tempo nella frequentazio­ne di un ricovero per anziani. Un attivista frenetico farà bene a fermarsi per meditare, con­templare. Un personaggio serioso potrà utilmente perdere un pò della sua solennità, e tentare di acquisire un minimo di spontaneità, umani­tà, capacità di ridere di se stesso. A un individuo perennemente cupo si prospetterà l’opportunità di un proposito molto semplice: essere un pò più gioioso di ieri.

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