4° Quaresima 2014  – Cattedrale di San Lorenzo – Perugia – LA GIOIA DEL VANGELO

“Uscire da se stessi per unirsi agli altri fa bene. Chiudersi in sé stessi significa assaggiare l’amaro veleno dell’immanenza, e l’umanità avrà la peggio in ogni scelta egoistica che facciamo… il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza…
E’ necessario aiutare a riconoscere che l’unica via consiste nell’imparare a incontrarsi con gli altri con l’atteggiamento giusto, apprezzandoli e accettandoli come compagni di strada, senza resistenze interiori. Meglio ancora, si tratta di imparare a scoprire Gesù nel volto degli altri, nella loro voce, nelle loro richieste…
Lì sta la vera guarigione, dal momento che il modo di relazionarci con gli altri che realmente ci risana invece di farci ammalare, è una fraternità mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le molestie del vivere insieme aggrappandosi all’amore di Dio, che sa aprire il cuore all’amore divino per cercare la felicità degli altri come la cerca il loro Padre buono. Proprio in questa epoca, e anche là dove sono un «piccolo gregge» (Lc 12,32), i discepoli del Signore sono chiamati a vivere come comunità che sia sale della terra e luce del mondo (cfr Mt 5,13-16).. Non lasciamoci rubare la comunità!” (Papa Francesco, “Evangelii Gaudium”, 87. 88. 91.93).

Preghiere minime

Ovunque io vada, vado verso la gioia. Ovunque io sia, sono nella gioia. Perché vivo di te, di te che sei la gioia e l’allegrezza. Gloria e benedizione eterna a te, Signore! (Raimondo Lullo).

Donaci, Signore, di guardare positivamente le nostre comunità, perché a partire da questa visione ci sarà anche possibile riconoscere, con animo sereno, tutte le manchevolezze (Carlo Maria Martini).

Infrangi in me isolamenti e timori, blocchi e timidezze che ostacolano la corrente della comunicazione. Dammi la generosità per lanciarmi senza paura nel gioco arricchente di aprirmi ed accogliere (Ignacio Larranaga).

Modi diversi di far penitenza

“Un «benefattore» dovrà convincersi che è il caso di rinunciare all’elemosina e praticare maggiormente la giustizia. Per una persona abituata a frequentare misticismi fumosi, sarà una notevole (e salutare) penitenza il provare a fare qualche passo con i piedi per terra e gli occhi aperti sulle persone che le vivono accanto…” (Pronzato).

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